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Acquario al cianuro.

Acquario al cianuro.

5Negli aeroporti, nei ristoranti “chic”, negli studi professionali di un certo “spessore” sino alle case di tutto il mondo, di cosa stiamo parlando?

Degli acquari marini tropicali!

Ma vi siete mai chiesti da dove arrivano tutti questi pesci?

Oltre il 98% di queste specie non si può riprodurre in cattività e questi pesci vanno quindi catturati sulle barriere coralline di tutto il mondo.

Come si fa? I pescatori delle Filippine delle Filippine, in Sri Lanka e in Indonesia che sono i principali esportatori per un mercato pari a quasi 200 milioni di dollari annui, utilizza dei metodi di pesca illegali, il più diffuso, il cianuro di sodio.

I bracconieri lo frantumano e lo sciolgono all’interno di spruzzatori, per poi spargerlo sui pesci. Gli esemplari colpiti rimangono storditi e a quel punto è facile catturarli. Ma se il problema fosse solo questo…ma il cianuro ha un impatto notevole anche sulla barriera corallina e sul resto delle forme di vita oceaniche.

Una pratica alimentata da diverse società che attraverso voli privati riforniscono i pescatori di cianuro di sodio e portano via rapidamente i pesci catturati.

Una pratica illegale e sanzionata in tutto il mondo ma che difficilmente, come denuncia il wwf viene combattuta.

Per ogni pesce catturato, la cui fine può avvenire anche quando il pesce arriva nell’acquario dell’ignaro acquirente, per l’eccessiva esposizione al veleno, compromette anche un metro quadrato di barriera corallina.

Un modo per fermare questo “scempio”? Informarsi sulla provenienza dei pesci del proprio acquario.

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