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Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto.

Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto.

Mi piacerebbe che questo articolo fosse dedicato al film della Wertmuller del 1974 con Giancarlo Giannini e Mariangela Melato, oppure al remake con Giannini Jr. e Madonna ma invece l’assonanza risiede solo nel titolo: ad essere travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto siamo si noi turisti in vacanza, ma invece che dalla passione da un natante lanciato a tutta velocità sottocosta in barba a regolamenti e divieti.
Dan europe

Malgrado lo sforzo di molteplici associazioni (DAN Europe in primis) e di meritevoli iniziative di singoli, non possiamo ritenerci soddisfatti: anche quest’anno troppi sono stati gli incidenti da elica di cui due mortali e ancora di più gli incidenti evitati.

Dalla bambina travolta ed uccisa nelle acque sarde da uno yacht ad inizio giugno, il morto e il ferito grave nelle acque di Salerno del 13 agosto e del doppio incidente nelle acque di Otranto, con un sub leggermente ferito ed un altro, invece, che ha subito la perdita di un arto.

Sconvolge leggere che gli incidenti (di cui come sempre ci basiamo sulle cronache dei giornali locali e quindi deficitarii rispetto al numero reale) riguardino nel maggior parte dei casi, gli occupanti dei natanti stessi, segno inequivocabile della mancata percezione del pericolo presentato dall’elica stessa.

Deve cambiare la mentalità, anche in relazione all’incidente stesso, quasi sempre infatti ci si interroga sulla corretta segnalazione del subacqueo/nuotatore/snorkelista, come se essere investiti fosse una colpa propria. Non ho mai letto articoli che, di fronte ad un pedone investito, o di un ciclista, pongono la domanda se la bici fosse dotata di opportuni segnali o se il pedone vestiva di chiaro o scuro.

Prima di terminare, torno quindi al punto iniziale su cui ho insistito più e più volte in questi anni: deve cambiare la legislazione riguardo i noleggi delle imbarcazioni e le modalità del conseguimento della patente nautica.

Ma da questo lato le istituzioni tacciono mentre dall’altro lato inaspriscono le già esasperate norme del codice della strada.

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