L’altro giorno, leggendo il giornale, ho trovato un articolo dal titolo: “La gioventù finisce a 32 anni”. Ho tirato subito un sospiro di sollievo, visto che ancora ne ho 31 e spiccioli, poiché pensavo ormai di essere stato consegnato all’età adulta da un pezzo.
Tanto che ultimamente mi ero rassegnato a fare una lista di quelle cose che ti aiutano a capire che stai invecchiando:
1) Scoprire che il tuo campione preferito ha meno anni di te.
2) Incominciare a fare pensieri licenziosi più sulle ragazzine che sulle Milf.
3) Pensare che finalmente alle “feste dell’unità” incominciano a mettere della bella musica.
4) Pensare che se torni tardi forse è meglio che ti prendi un maglioncino.
5) La tavola periodica degli elementi si è allungata rispetto a quando studiavi chimica alle superiori.
L’articolo proseguiva dando indicazioni di come alla base ci fosse uno studio scientifico serio che prendeva in esame le risposte ad una serie di quesiti su che età si era fatto il primo mutuo, il primo figlio, il primo vero impiego, il primo matrimonio…
Da qualche mese conservavo nel portafogli, una pagina del diario di scuola di quarta elementare che avevo ritrovata per caso, tra le mille cose dello scatolone“prima o poi lo butto via”.
Sopra avevo scritto: “lista desideri” e sotto, appuntati in un ordine dettato dal caso, con penne e grafie differenti, segno di più aggiunte nel tempo, una serie di cose che avrei voluto realizzare prima di essere adulto.
Per me adulto, allora, significava tipo avere trent’anni. che mi sembravano già tantissimi.
Molti di quei punti, sono nati leggendo i libri di Hemingway, per cui al punto 5 c’era ad esempio, “raggiungere la vetta del Kilimangiaro”, oppure il 6, “correre a Pamplona con i tori”. E ho pensato che quindi a mio figlio, se avrò un figlio, di fargli leggere Hemingway non prima dei 14 anni.
Insomma, mica un elenco di cose tranquille. Al punto 1, c’era la puntina di “ego”: “andare sui giornali” e siccome ci andai da lì a pochi mesi per essermi schiantato sugli sci, a fianco aggiunsi: “per una cosa bella”.
Di quell’elenco molte le ho realizzate, “camminare sul fondo del mare”, “navigare con l’Amerigo Vespucci”, “fare uno sport estremo”, “scendere con gli sci dove non c’è mai passato nessuno prima”, “detenere un primato mondiale”…altre invece mancano, come ad esempio “fare la comparsa al Regio”, “fare il Camel Trophy”.
Allora ho pensato ad una cosa, “fanculo alla lista delle cose che ti fanno capire che sei vecchio”, ho strappato il titolo del giornale e l’ho piegato assieme alla “lista dei desideri”, non senza prima di aver puntato il dito ad occhi chiusi su uno dei punti ancora da realizzare.